Resilience#hack Climate action
Iniziativa di maratona progettuale promossa dal MIUR e Scuola Digitale
Più di 80 ragazzi provenienti da diversi istituti lombardi (4 per ogni istituto), riuniti in un unico luogo e divisi in gruppi da 8 persone totalmente estranee per 28 ore di formazione e progettazione intensa.
Queste 8 persone, in soli 3 giorni, sono riuscite ad instaurare un grande rapporto di amicizia e uno spirito di collaborazione mai visto prima.
Questo spirito di collaborazione ha portato ogni gruppo alla pianificazione di un progetto concreto, scritto e supportato; un progetto finalizzato a contrastare le reazioni a catena innescate dal cambiamento climatico.
Il vero lavoro di gruppo degli studenti è stato questo: pensare, parlare, discutere e creare; non quello a sono sono abituati, dividere i compiti per poi non riuscire ad incastrare i pezzi; un invito ai docenti è seguire questo metodo di lavoro durate le fasi di progettazione di gruppo.
Il primo giorno dell’hackathon è stato interamente dedicato alla formazione sui temi del cambiamento climatico e alla conoscenza dei ragazzi tra i vari gruppi, mentre il giorno successivo è iniziata la vera e propria maratona progettuale, dove i ragazzi hanno potuto confrontarsi e proporre diverse iniziative fino a sceglierne una originale, concreta, fattibile e supportata. Ogni gruppo si è cimentato in una vera e propria start-up funzionale che si è messa in contatto con ogni genere di esperto del campo, comprese le istituzioni pubbliche.
Il terzo e ultimo giorno è stato dedicato alla messa a punto dei lavori, per terminare con l’esposizione e la premiazioni dei progetti di fronte ad una giuria competente.
In questi giorni, gli studenti, hanno dovuto superare diverse prove emotive e psicologiche al fine di rendere il gruppo più unito e funzionale.
L’esperienza vista da un docente, la professoressa Anna Pacchetti
“Climate action: Resilience Hack”?
Lunedi 23 settembre era per noi “cosa sconosciuta”, ero convinta che un hackaton fosse qualcosa legato all’informatica ma una collega mi aveva parlato bene di questo tipo di esperienza, partiamo... ormai eravamo tra i partecipanti...
Ora?
Bellissima esperienza, tre giorni di lavoro, condivisione di competenze e esperienze tra studenti per gli studenti e tra docenti, per i docenti.
Scopo?
Dopo un momento iniziale di informazione, trovare una risposta ad una sfida lanciata dagli organizzatori arrivando a proporre soluzioni realizzabili al nostro essere RESILIENTI agli effetti dei cambiamenti climatici.
Cosa porto a casa e a scuola al ritorno?
Aver sperimentato una metodologia di lavoro nuova e coinvolgente e la certezza che l’aver visto tanti giovani “millennials” lavorare con passione, collaborazione ed entusiasmo, superando anche i momenti di ”stanca”, rende meno pessimisti sul nostro futuro.
Abbiamo cura del nostro mondo e... buon Hackathon ai prossimi che lo proveranno!!!
I partecipanti parlano
“Si è appena conclusa un’esperienza magnifica, un’esperienza che ci ha permesso di crescere lasciandoci un’impronta nel cuore.”- Daniel Antonio Bertoglio (4^A)
“Siamo esseri in balia del destino da noi creato e il cambiamento climatico coinvolge tutti noi. Dovremmo appunto essere noi, futuro del mondo, a dover rimediare all'errore contro cui ci stiamo dirigendo: la passività e l'indifferenza.” - Michael Brian Pena (4^CL)
“Penso che l'esperienza svolta mi sia servita molto per cambiare la mia visione sul lavoro di gruppo. Sono riuscita ad integrarmi con persone mai viste prima, persone con idee diverse tra loro ma che alla fine abbiamo unito per creare la nostra soluzione al problema in questione: il cambiamento climatico.” - Giorgia Vento (4^B)
“Un progetto interessante e divertente che ha permesso l'incontro con persone fantastiche; ci ha aiutato a capire come il futuro è nelle nostre mani.” - Isabella Alessi (4^BL)